martedì 27 novembre 2018

Teha

La ghiaia scricchiolava sotto le scarpe, mentre risalivano il pendio che portava al vecchio centro termale di Oropa Bagni, un secolo prima era una meta di vacanza rinomata, ma ora era un tetro luogo abbandonato …
La luna in un cielo terso illuminava la costruzione di luce sinistra, aveva già subito tre incendi, rimaneva ben poco dei primi tre piani, ma il quarto, a parte il tetto era ancora agibile ed era il loro obiettivo quella notte, le scale erano interamente crollate l'unico modo per raggiungerlo era arrampicarsi, James , Pablo e Sarah si fermarono a fumare una sigaretta ai piedi dell'edificio.
“Hai paura?” disse Pablo a Sarah “Meno di te!” rispose lei, I tre scoppiarono in una risata nervosa.
Entrarono al pianterreno  accendendo le torce, erano già stati lì di giorno,ma ora faceva uno strano effetto al buio, sui muri disegni e graffiti inneggianti a Satana, tracce di falò qua e là,
si diceva che vi si tenessero messe nere e non a torto probabilmente...
In quelli che un tempo erano stati i bagni termali videro a un tratto muoversi qualcosa ...
James puntò la pila … una bambola senza testa penzolava appesa alla finestra, sul petto era inciso un pentacolo, Pablo raccolse da terra un oggetto, la testa della bambolina lo guardava dalle sue orbite vuote. “Buh!” fece rivolgendosi a Sarah “il maligno è fra noi”  disse sghignazzando …
Pablo decise di arrampicarsi dove un tempo vi erano state le scale, mentre da sotto gli altri facevano luce, giunto al secondo piano illuminò con la torcia il lungo corridoio, che gli si parava di fronte, il vento soffiava attraverso gli anfratti e nel silenzio spettrale pareva un gemito, per un attimo ebbe un brivido … come se qualcosa gli fosse passato accanto …
“James , Sarah! venite su!!”  Urlò per rassicurarsi … nessuna risposta ...”James non fare lo stronzo dai!!!”. Impietrito aspettò di sentire dei rumori che rivelassero la loro presenza “James ! Brutto figlio di puttana , dove cazzo sei finito?”...Finalmente sentì dei passi “Eccomi , eccomi! Avevamo sentito dei rumori qua sotto!”
Appena furono saliti Pablo li rimbeccò “Che cazzo vi salta in mente !!” “Dai Pablo, molla lì, te l'ho detto il perché” rispose scazzato James.
Proseguirono l'ispezione in fondo al corridoio pericolante e trovarono un vasto salone con lunghe tavolate, probabilmente la sala dei ricevimenti, James prese il temperino ed incise le iniziali su uno dei tavoli, la polvere era spessa un dito e la spazzo col palmo della mano creando un turbinio di pulviscolo alla luce delle torce, Pablo intanto si guardava in giro, James rise e la voce riecheggiò nel salone, Pablo si girò a guardarlo domandandosi come mai si faceva sempre trascinare nei casini da quel pazzo, sorridendo a sua volta.
Il terzo piano era molto pericolante, bisognava far attenzione … il pavimento era pieno di voragini, Sarah tentò di aprire una porta e si buscò una cascata di calcinacci, allora decisero di salire all'ultimo, Pablo salì e si appoggiò ad una trave, ma questa cedette sotto il suo peso,  fortunatamente riuscì ad afferrare un appiglio più sicuro rimanendo sospeso per aria.
Mentre i detriti rotolavano rumorosamente nel vuoto James gridò “Tutto bene Pablo!?!”
A fatica guadagnò il piano imprecando, era un po’ indolenzito ma salvo.
Al quarto piano vi erano delle camere da letto, alcune avevano la tappezzeria che si scollava, sotto di essa dei fogli di giornale, Pablo ne strappò un pezzo … la data indicava “21 Luglio 1884” gli venne da ridere ... dalle scritte sui muri, si poteva dedurre che gli ultimi visitatori lassù, risalivano ad una decina di anni prima, quando l'ultimo incendio aveva fatto crollare le scale.
In uno sgabuzzino trovarono dei materassi e ne stesero un paio per terra per star più comodi.
James tirò fuori le birre dal suo zainetto e poi cominciò a raccontare la sua storia preferita a Sarah, Pablo la sapeva ormai a memoria …
Parlava di un gruppo di ragazzini che erano entrati in un cimitero all'imbrunire, erano scesi nelle colombaie dove si trovava l'ossario, nello stretto corridoio qualcuno aveva cominciato ad urlare e presi dal panico si erano messi a correre , il più piccolo di questi era rimasto indietro e quando stava per uscire si era sentito trattenere alle spalle. Quando gli altri si erano resi conto che mancava erano tornati indietro a cercarlo e l'avevano trovato impigliato nel cancello del cimitero, morto per lo spavento...
Divertito dall'effetto che la storia aveva fatto a Sarah, continuò dicendo di come un tempo dissotterrando le bare trovassero dei cadaveri con ciocche di capelli fra le mani perché seppelliti in stato di morte apparente e risvegliatisi nella tomba erano impazziti dal terrore di essere sepolti vivi...
“Ora piantala!” disse Sarah alzandosi in piedi di scatto, ma il piede le cedette e sprofondò nel pavimento di legno marcio,Sarah estrasse la caviglia sanguinolenta lacrimando per il dolore.
Pablo illuminò la crepa e qualcosa scintillò all'interno .. . mentre James controllava il piede di Sarah, estrasse dalla spaccatura un medaglione ed una fotografia ingiallita, immortalava un bimba sui 5 anni e sul retro quattro lettere sbiadite: “Teha”…
Lo strano ritrovamento fece dimenticare per un attimo il dolore a Sarah che d'istinto prese il medaglione dorato e se lo mise al collo.
D'improvviso un vento gelido soffiò nella stanza e si sentì avvolgere da un turbinio di  forze ... gli parve di udire anche delle voci, poi tutto svanì per incanto, guardò gli altri due che sembravano non essersi accorti di nulla.
Decisero di scendere e visto che lei faticava ad appoggiare il piede dovettero aiutarla nella discesa.
Sarah quella notte cominciò a fare strani incubi, sognava la bambina della foto che cercava di parlare, ma il suo dialogo era muto, poi il viso di lei cambiava per trasformarsi in una maschera orribile al ché sobbalzava nel letto svegliandosi trafelata.
Sarah viveva da sola e quando rientrava trovava tutto soqquadro come se ci fossero stati il ladri.
Una notte si svegliò, aprì gli occhi e la vide, fluttuava sulla sua testa, il sangue le sì gelò nelle vene...
“Devi trovarmi Sarah!” disse “mi sono nascosta! Ah ah ah, cercami dai!”

Quando Sarah andò da lui, Pablo le disse che aveva svolto delle ricerche. Giù alla biblioteca aveva trovato qualcosa di interessante,risalendo ai giornali dell'epoca aveva scoperto della sparizione della bambina, non era mai stata ritrovata e la madre dal dolore si era suicidata gettandosi proprio dal tetto delle terme, di comune accordo i tre decisero di contattare una sensitiva per comunicare con Teha.

La stanza era illuminata dalle candele, un grande specchio rifletteva la loro immagine , seduti al tavolino con le mani unite.
La medium invocò il suo spirito guida, la fiamma delle candele ondeggiò leggermente, la donna cadde in trance, quando rialzò il volto cominciò a parlare con voce maschile : “Sono Gail e sono morto annegato, qui siamo in molti, ma c'è uno di noi che vuol parlare ...”La medium rivoltò gli occhi e un filo di bava le colò sul mento … poi con voce di bambina disse: “Sarah ... vieni a cercarmi! La mamma mi ha nascosto … Sono ancora là alla grande casa ... ti aspetto ... voglio giocare con te!”.
Lo spirito abbandonò la donna che svenne sfinita, i tre si guardarono sbigottiti, non appena la medium si fu ripresa le chiesero di accompagnarli allo stabilimento termale .

La Medium non si sentiva tranquilla, aveva accettato per trovare la bambina, ma mentre si avvicinavano all'edificio in rovina avvertiva il male attorno a se, era percorsa da vibrazioni negative e quando rintracciò il luogo dove era sepolto il corpo avrebbe voluto impedirsi dal rivelarlo e invece fece rimuovere una lastra di marmo dalla fontana …

Pablo e James, muniti di attrezzi cominciarono a scavare e a circa un metro sottoterra, James incocciò in qualcosa di metallico, era una cassa in ferro battuto.
Fecero saltare il lucchetto che la sigillava e apertala indietreggiano tutti per lo stupore-orrore, un corpicino all'intern, incatenato con una croce sul petto, al contatto con l'aria si sbriciolò in polvere.
La medium avvertì che le forze malefiche provenivano dalla cassa e nello sforzo di rimediare si abbassò sulla cassa, ma una fitta lancinante la fermò ...
James la guardava mentre cadeva su se stessa, la voce gli aveva detto “Uccidila!”ed ora il suo piccone era conficcato nella schiena della donna , prese il crocifisso dalla cassa e lo lanciò lontano.
Sarah assistette alla scena come fosse un brutto sogno, i suoi due amici ora stavano scavando come invasati nella buca dove si trovava il corpo della bambina per seppellirvi la medium.
Mentre erano impegnati, notò nella cassa un diario e lo fece sparire sotto i vestiti.
Quando fecero ritorno a casa aspettò che andassero via gli altri e si precipitò dal parroco,
era notte fonda e Don Ivano ci mise un po’ a capire chi fosse a quell'ora … “Che accade figliola , per svegliarmi nel cuore della notte?” domandò assonnato il prete “Ho bisogno di confessarmi!” disse Sarah …

Don Ivano si vestì di malavoglia e ancora assonnato si diresse verso la chiesa, seguito da Sarah, le statue dei santi e dei martiri, la fissavano nella semioscurità con aria accusatrice, il Cristo dall'alto della sua croce sembrava volerla fulminare con gli occhi.
Si accomodò nel confessionale e cominciò a raccontare tutta la storia, ben sapendo che tutto ciò che gli avrebbe detto sarebbe stato coperto dal segreto confessionale.
Il prete allibito non sapeva se crederle e quando finì di confessarla, Sarah le mostrò il diario.
Lo aprirono alla prima pagina, era molto rovinato e si faticava a decifrare la scrittura dalle pagine consunte … il diario risultava della madre di Teha una certa Jolanda, cominciarono a leggere ...

7 Novembre 1881

Teha comincia a dare segni di recupero, da quando ci siamo trasferiti qui alle terme, la sua asma ne ha tratto molto giovamento, anche le crisi di epilessia a cui è periodicamente soggetta sembrano essersi placate, che Iddio voglia che si sia trovato un modo per guarire la mia bambina, prego ogni sera perché ciò avvenga ...

... altre pagine ... appunti insignificanti … e poi ...

15 Novembre

Sono disperata! Teha si è allontanata dalla sua tutrice. Oggi pomeriggio si trovavano nel bosco a passeggiare e in un momento di distrazione è sparita dalla sua vista, abbiamo dovuto cercarla fino a sera, poi quando avevamo ormai perso le speranze ha fatto ritorno lei stessa, chissà come avrà fatto a ritrovare la strada?
Stasera ha avuto le convulsioni, probabilmente per lo spavento subito, l'ho messa a letto con la febbre alta, ha al collo uno strano medaglione, quando ho cercato di levarglielo a reagito con tutte le sue forze ...

18 Novembre

Da quando si è ripresa dallo stato febbrile, non la riconosco più, c'è una strana luce nei suoi occhi ... Se lo dicessi a qualcuno mi prenderebbero per pazza, ma non riconosco più la mia Teha.
Oggi  l'ho sorpresa mentre seviziava i gattini appena nati della nostra gatta, era tutta intrisa del loro sangue e mi guardava con aria di sfida, mi son messa ad urlare e stavo per dargli uno schiaffo, ma il suo sguardo mi ha fatto desistere , il braccio mi si è bloccato ... che sta succedendo???

19 Novembre

I cani del custode sono stati trovati uccisi, probabilmente avvelenati, non oso pensare che sia stata ancora la mia bambina! ... forse sono io che sto impazzendo!

23 Novembre

Un'ennesima vittima, oh mio Dio! annegata!
L'hanno trovata stamane in una delle vasche termali, ha lasciato due righe in cui dichiarava di volerla fare finita, tutti credono a questa tesi tranne me! ... è stata lei, lei o la creatura che la possiede ... devo fare qualcosa ...

25 Novembre

Stanotte mentre dormiva l'ho soffocata con il cuscino, non è stato un omicidio, non era più la mia Teha, era un essere diabolico solo capace di far del male!!! Dio abbi pietà di me! Ho dovuto farlo.
Se qualcuno troverà questo diario saprà del mio delitto, spero solo che con lei sia morto anche il male che la possedeva ... ed ora che vengano pure i diavoli dell'inferno e mi facciano sprofondare con loro ... me meschina, che ho fatto! L'ho uccisa ... era solo una bambina ...

Don Ivano alzò lo sguardo dal diario e guardò Sarah : “ Questo sarebbe il medaglione? “ disse fissandole il collo , “sssi …” disse Sarah ...
Toccandolo il sacerdote ebbe come l'impressione che scottasse fra le mani “dobbiamo andare a cercare i tuoi amici!” disse.
Si diressero verso l'appartamento di Pablo. La porta era socchiusa ... entrarono sentendo scorrere l'acqua nel bagno ... una bottiglia di whisky rovesciata sul pavimento ... l'acqua nella vasca, rossa di sangue, Sarah cercò di scuotere Pablo chiamandolo, ma Don Ivano la fermò, non c'era più nulla da fare, fissò i polsi tagliati fino ai tendini recisi con violenza, quegli occhi lo guardavano senza più vita, li serrò in un atto pietoso.
James viveva con la sua famiglia, la sua casa alle due di notte era tutta illuminata , entrarono ...
una scia di sangue correva sul pavimento e finiva in cucina ... lì sopra i fornelli accesi la madre di James, ho meglio ciò che ne rimaneva ... la testa sfrigolava carbonizzata sul fuoco con il bulbi oculari scoppiati, Sarah sentì lo stomaco salirgli alla gola e vomitò appoggiata al muro, il prete spostò il corpo martoriato coprendolo con la tovaglia, prese un coltello dal cassetto, se James era in casa avrebbero avuto bisogno di difendersi, aiutò Sarah a rialzarsi e si diressero in salotto dove ronzava il televisore, una figura dormiva sulla poltrona di fronte ad esso, dormiva?
Appena si avvicinarono videro che si trattava del padre di James, sulla sua gola si apriva una seconda bocca, ma questa molto più ampia partiva da un orecchio all'altro, gli schizzi di sangue coprivano tutta la parete.
Salirono al piano di sopra scrutando guardinghi nelle stanze, tutto era fermo in un silenzio irreale,
Sarah seguiva il prete che teneva il coltello sollevato pronto a colpire, di James nessuna traccia ...
Don Ivano sollevò la cornetta del telefono per chiamare le forze dell'ordine, ma il telefono era muto, notò il filo reciso che penzolava, i cellulari erano rimasti in macchina.
Appena uscì in giardino Don Ivano si trovò di fronte James, imbracciava un ascia, i suoi occhi non avevano nulla di umano, sollevò un braccio per parare il fendente e la lama entrò nella carne fino all'osso, il dolore lancinante gli fece abbassare la guardia e fu colpito nuovamente, la scure gli tagliò di netto un orecchio conficcandosi sulla spalla .
Sarah fissava la scena inebetita, cercando disperatamente un arma, il suo sguardo cadde su un forcone, cercò di raggiungerlo mentre James finiva il sacerdote.
“Sarah! che vuoi fare, sono James, il tuo amico ricordi? “ disse, ma la voce che udiva non era quella di James, una voce stridula raggelante, con uno scatto lo inforcò allo stomaco, mentre si stava avventando su di lei, James si portò le mani alla ferita stupito, ma poi sorridendo malignamente sfilò via il forcone e si mise a inseguire Sarah, che nel frattempo era salita in macchina e cercava di mettere in moto.
Sfasciò il finestrino e cercò di fermarla, ma lei riuscì a partire, allora si gettò all'inseguimento con la sua vettura , “devi ucciderla !!!” continuava a ripetere la voce  “uccidila!uccidila!”.
Le gomme stridevano sull'asfalto, gli era ormai alle costole, Sarah cercava di fare del suo meglio per fuggire, ma la macchina di James era molto più veloce, gli si affiancò in curva cercando di sbatterla fuori strada, stava per riuscirci quando dalla curva sbucò un autotreno.
L'autista non poté evitare l'impatto e travolse l'auto di James riducendola ad un ammasso contorto di lamiere.
Sarah corse verso la vettura distrutta, James giaceva senza vita schiacciato all'interno dell'abitacolo ... poi udì quella voce ... la chiamava ... era nel bosco ... e si mise a correre nella radura ...

FINE

(Racconto scritto nel 2001)